Quando facciamo riferimento alle cicatrici stiamo facendo riferimento ad un qualcosa che tutti conosciamo perché magari abbiamo subito un intervento chirurgico o abbiamo avuto un incidente, e le stesse riguardano un esito fisiologico di un processo di guarigione che riguardano le lesioni a carico della cute, e naturalmente ce ne stanno di varie tipologie, e questo ogni medico ce lo spiegherebbe.
Infatti stiamo parlando di un processo di cicatrizzazione che avviene in varie fasi la cui prima molto importante è la emostasi che una reazione immediata dell’organismo rispetto alla quale intervengono le piastrine che formano un tappo per chiudere la ferita, e poi si attivano i vari fattori della coagulazione che rendono il tutto più complicato. Questa che abbiamo appena descritto è solo una parte di questo processo che comunque è un processo molto tecnico che riguarda più i medici che un argomento di cultura generale. Quello che invece ci può servire conoscere è il fatto che ci sono tre tipi di cicatrici e cioè quei cheloidi, le cicatrici ipertrofiche e quelle atrofiche. Le prime sono dovute ad una produzione anomala di fibroblasti, e cioè le cellule del tessuto connettivo compaiono con maggiore frequenza nella regione superiore del tronco, come nei deltoidi o anche nell’area dorsale superiore e medio toracica. Una caratteristica molto importante di queste cicatrici menzionate riguarda il fatto che le stesse si possono estendere oltre ai limiti della ferita, o dell’area che ha avuto magari un danno per un incidente. Mentre quando parliamo di quelle atrofiche parliamo del risultato di una produzione insufficiente di tessuto cicatriziale che può comportare addirittura una riapertura della ferita ed è un tipo di cicatrice che si distingue per questo motivo dai cheloidi, ma anche dalle cicatrici ipertrofiche. Queste ultime praticamente hanno le stesse caratteristiche delle cicatrici cheloidi però sono più piccole e hanno una persistenza minore e sono tutte informazioni molto importanti soprattutto per i medici quando devono curare dei pazienti e quando devono supportali in questo processo. Sono vari i trattamenti per curare le cicatrici Per quanto riguarda i vari trattamenti teniamo presente che una cicatrice non la si può eliminare completamente però la si può rendere meno visibile, e già non è poco dal punto di vista estetico. Una raccomandazione che sempre fanno i dermatologi è che, siccome il processo di cicatrizzazione può essere molto lungo, prima di intervenire sulla stessa sarebbe meglio attendere almeno un anno affinché i tessuti si possono completamente stabilizzare. Quando poi la cicatrice diventerà più scura ad esempio si può intervenire con quello che viene chiamato peeling chimico, che è un trattamento che serve per rinnovare il tessuto cutaneo rompendo i legami cellulari. Così come ormai molti dermatologi optano per i trattamenti con il laser che tra l’altro non sono per niente invasivi e possono stimolare la rinnovazione dei tessuti e una produzione cellulare profonda
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